Tenere a freno Fabrizio Corona è davvero difficile, non ci sono mai stati molti dubbi, a maggior ragione ora. Adesso che è tornato a essere un uomo libero l’ex “fotografo dei vip” ha deciso di uscire allo scoperto ed è stato il primo a mettere in evidenza come ci siano alcuni giocatori che non si sono finora comportati correttamente, ma hanno scommesso nonostante questo non sia permesso dal regolamento.
È stato grazie a lui che sono emersi i nomi di Fagioli (già squalificato) e Tonali, anche se lui è convinto che siano molti di più quelli coinvolti. Ed è per questo che Striscia la notizia ha deciso di consegnargli il Tapiro d’Oro.
A Fabrizio Corona il “Tapiro d’Oro”
Ma cosa ha spinto “Striscia la notizia” a consegnare il Tapiro d’Oro a Fabrizio Corona. Tutto è da ricondurre alla sua presenza in veste di ospite ad “Avanti poplo”, la nuova trasmissione in onda ogni martedì sera su Raitre condotta da Nunzia De Girolamo in cui lui avrebbe dovuto fare i nomi di altri calciatori coinvolti nello scandalo scommesse. Tutto sembrava essere stato studiato, al punto tale da farlo andare in onda al termine della partita della Nazionale, sconfitta dall’Inghilterra nelle qualificazioni a Euro 2024.
E invece alcune delle sue dichiarazioni sarebbero state censurate, forse per evitare problemi.
L’imprenditore ha rivelato che non gli è stato permesso fare i nomi di tre calciatori e di far sentire un audio nel quale gli stessi giocatori, assieme a Zaniolo, avrebbero parlato di scommesse durante dei palleggi, in allenamento. Questo è però avvenuto nel corso del servizio del Tg satirico con Valerio Staffelli.
I coinvolti sarebbero i nazionali Stephan El Shaarawy, Federico Gatti e Nicolò Casale, tesserati rispettivamente nei club di Roma, Juventus e Lazio. Al momento nessuno dei tre risulta essere indagato dalla Procura di Torino, che è al lavoro per cercare di capire meglio l’operato dei personaggi coinvolti. El Shaarawy era stato tirato in ballo da Corona già durante la sua ospitata ad Avanti popolo, ma semplicemente in quanto amico di Nicolò Zaniolo (lui sì indagato) e di Nicola Zalewski, un altro giallorosso accusato dall’ex fotografo di essere coinvolto nel caso scommesse, senza che per ora ci siano dei riscontri.
A fare il nome di Gatti è stato invece Fagioli nel suo interrogatorio, anche se lui lo aveva nominato perché lui era uno dei due compagni a cui aveva chiesto soldi in prestito (l’altro è Dragusin, oggi al Genoa). “Chiesi 40mila euro, ma dicendogli che mi servivano per comprare un orologio”, dice il centrocampista bianconero riferendosi a Gatti.
. Il nome di Casale invece è stato uno dei più chiacchierati nelle chat Whatsapp dei tifosi di calcio: sul difensore della Lazio, però, al momento non c’è nessun tipo di riscontro oltre le dicerie.