Silvio Berlusconi non è stato solo un leader politico, che ha cambiato la storia del nostro Paese, ma ha lasciato un segno indelebile anche a livello imprenditoriale, in modo particolare nella Tv e nell’editoria. È stato grazie a lui che nata la Tv commerciale, quella che è ancora oggi al centro della quotidianità di molti di noi, diventata talmente importante da spingere la Rai a cambiare i suoi piani per battere la concorrenza.
Sono tanti i personaggi che non possono che essergli grati per la fiducia che lui ha mostrato nei loro confronti, dimostrando anche in questo ambito di avere un’intuizione che ha pochi eguali.
Silvio Berlusconi ha sempre avuto una grande passione per il piccolo schermo ed è stata proprio questa a spingerlo a fare un primo grande passo nella sua attività. Era il 1976, anno in cui rileva Telemilano, una Tv via cavo della zona residenziale Milano 2, che avrebbe poi cambiato nome due anni dopo in Canale 5, denominazione che mantiene ancora oggi. È in quel periodo che nasce anche la Fininvest.
Come ha poi dimostrato negli anni successivi, Berlusconi non è mai stato uno che amava accontentarsi, ma anzi sin da subito ha cercato di puntare in alto attraverso una serie di acquisizioni. Nel 1980 ottiene così i diritti del Mundialito, torneo tra nazionali sudamericane ed europee, ottenendo dalla Rai di poter usare il satellite per poterlo trasmettere in diretta in Lombardia e in differita nel resto d’Italia. Quella era una vera svolta per l’epoca, perché per la prima volta nasce un consorzio tra reti locali. In quel periodo non era possibile per le reti private trasmettere a livello nazionale, ma lui riesce a superare questo “problema” registrando i palinsesti.
Un altro momento degno di nota risale al 1982, quando acquista anche Italia 1 da Rusconi e Retequattro dal gruppo Mondadori, e nasce di fatto il duopolio con la Rai. Rilevante poi quando accade nel 1984: Bettino Craxi regolarizza la posizione della Fininvest con un decreto legge, permettendo a Fininvest di trasmettere a livello nazionale.
Altra norma degna di nota per la sua opera è stata la Legge Mammì (1994): finisce il divieto per le Tv private di trasmettere su scala nazionale.
A questo fa poi seguito anche l’acquisizione di Mondadori, del Gruppo Einaudi e di altre case editrici private. Berlusconi diventa così nei fatti il primo editore privato.
Grazie a lui il pubblico capisce di non dover necessariamente trascorrere il tempo guardando la Rai, di anno in anno la proposta diventa sempre più varia. Canale 5 si trasforma nella rete ammiraglia, dedicata a telespettatori di tutte le età, Italia 1 invece quella che punta su una proposta dedicata ai più giovani, mentre Retequattro quella più adatta ai meno giovani.
A conferma di quanto Berlusconi ispiri fiducia ci sono i tanti personaggi che decidono di lasciare la Tv di Stato accettando di passare a Fininvest (poi Mediaset). Tra questi ci sono Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Corrado e Mike Bongiorno,
Puntare su nomi così importanti e amati gli ha permesso di offrire una Tv diversa, anche più “colorata” e incentrata sull’intrattenimento, ma perfetta per chi vuole vivere momenti all’insegna della leggerezza quando ha un po’ di tempo libero.
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