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Calcio in rosa

“Numero 3”, presentato il documentario dedicato a Sara Gama

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Ilaria Macchi

Sara Gama è una delle giocatrici più rappresentative della Juventus e della sua Nazionale ed è per questo che non stupisce che sia stato un documentario a lei dedicato, dal titolo “Numero 3”, con l’obiettivo di raccontare la sua vita dentro e fuori dal campo.

L’opera è stata presentata oggi, mentre gli appassionati che vorranno vederla dovranno attendere venerdì 13 gennaio 2023, giorno in cui sarà trasmessa a partire dalle ore 16 su Raitre.

Arriva il documentario dedicato a Sara Gama

Sara Gama non è solo il capitano della Juventus Women, ma è anche una delle atlete che si sta spendendo da tempo per la crescita del calcio femminile e di tutto il movimento. Non è un caso che tante ragazzine che si stanno avvicinando a questo mondo decidano di prendere lei come esempio.

Tra le sue doti c’è il carisma, che le permette di trascinare in campo anche le compagne nei momenti difficili della partita. Pur giocando da difensore, lei ama rendersi pericolosa anche in fase offensiva ed è per questo che ha messo a segno diverse reti in carriera.

L’impegno in campo non l’ha portata a trascurare gli studi: ha infatti conseguito la maturità scientifica al liceo Oberdan di Trieste, si è poi laureata in lingue e letterature straniere. Oltre all’italiano, parla anche inglese, francese e spagnolo.

La storia raccontata nel docu-film parte sin da quando era bambina: “Agata è la bambina che la fa mia controfigura nel documentario – ha detto la giocatrice – . Senza la voglia che si ha quando si è piccoli non si va avanti. Fondamentale specialmente per il calcio che è uno sport con una componente di divertimento importante, quando viene a mancare non è la stessa cosa. Una componente di fantasia e relazioni non quantificabile ma che si basa sul lato istintivo e umano. Oggi spesso incardiniamo con testa e tattica ma alla fine il calcio è il gioco già bello del mondo perchè è imprevedibile. Io tengo sempre a mente lo spirito di Agata, non è semplice ma oggi mi chiedo se non sia solo quella la cosa importante da mantenere e forse è dove uno deve ritornare prima di chiudere le cose.

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all’Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web Tv. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori

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