Il 22enne altoatesino si è raccontato a cuore aperto, le sue parole hanno fatto venire i brividi agli appassionati italiani
Reduce da un 2022 condito da alti e bassi, Jannik Sinner ha iniziato la stagione corrente con l’obiettivo di consacrarsi tra i migliori tennisti al mondo. Un obiettivo che ha ampiamente centrato grazie a una crescita esponenziale, sia sotto l’aspetto fisico sia per quanto riguarda il bagaglio tecnico a sua disposizione.
Ad oggi l’azzurro rappresenta la quarta forza del circuito maschile, status conquistato prepotentemente grazie ai trionfi al Masters 1000 di Toronto e agli Atp 500 di Pechino e Vienna. Questi ultimi due traguardi, nonostante siano meno fruttuosi in termini di punti rispetto a quello raggiunto in Canada, hanno assunto un valore ancora più significativo perché ottenuti superando giocatori meglio posizionati in classifica. È il caso di Carlos Alcaraz, battuto in Cina per 7-6, 6-1, ma soprattutto di Daniil Medvedev, regolato in finale sia nella kermesse asiatica sia in quella austriaca e contro il quale l’altoatesino aveva rimediato finora sei sconfitte in altrettanto incontri disputati.
Jannik Sinner a cuore aperto: le sue parole
Per Sinner è dunque arrivato il momento della definitiva consacrazione, ma cosa gli ha permesso di raggiungere questo livello? Ne ha parlato lo stesso tirolese in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera a margine del successo sul cemento di Vienna. “Fa tutto parte di un piano. In allenamento sperimentiamo cose e piano piano le trasferiamo nel match”, ha spiegato Jannik al noto quotidiano di Via Solferino. Poi ha proseguito la sua analisi prendendo spunto dall’affermazione in finale contro il moscovita.
“La finale con Medvedev è stata una sfida dura fisicamente e mentalmente. Posso comunque essere contento e molto credito va al mio team e al lavoro che stiamo facendo insieme”, ha aggiunto Sinner, il quale si è lasciato andare anche ad una rivelazione che la dice lunga su quanto si sia evoluto nel giro degli ultimi mesi: “Un anno fa non sarei riuscito a tenere tre ore con Medvedev, ora ero lì e potevo anche continuare. È questo quello che conta”.
Il tennista nostrano ha in seguito sottolineato che ha sempre sentito buone sensazioni quest’anno, anche nelle rare occasioni in cui ha ottenuto risultati non proprio soddisfacenti. Infine si è soffermato sul tema Atp Finals, il prestigioso «Tornei dei Maestri» in programma dal 12 al 19 novembre presso il Pala Alpitour di Torino: “Giocherò da favorito? Vediamo. Li cambieranno tante cose, siamo i primi otto tennisti dell’anno e credo che chiunque di noi potrebbe vincere. Mi sento onorato comunque di farne parte”. Parole cariche di orgoglio e consapevolezza che hanno particolarmente colpito gli appassionati.