Lo scudetto del Napoli è più di una vittoria, è un qualcosa che ha tanti significati. Nino D’Angelo, dopo il fischio finale di Udinese – Napoli, ha dato vita a uno show altamente emotivo attraverso i suoi canali social, dove ha cominciato a intonare anche la sua celebre “Napoli, Napoli“. Una poesia, più che un inno: al tifo, alla città di Napoli, alle sue contraddizioni, alla sua bellezza, alla sua unicità.
36 anni dopo l’incisione della famosissima canzone, il tempo si è fermato. E le lancette sono tornate indietro. Nino D’Angelo ha scoperto una giovinezza 2.0 perché quel brano del 1987, che celebrava la corsa e il raggiungimento del traguardo del primo scudetto della storia del club azzurro, è diventato virale su Tik Tok. Con l’avvicinarsi della vittoria, e anche dopo che il terzo scudetto è diventato realtà, tantissimi utenti hanno utilizzato come colonna sonora dei video nei quali hanno postato le proprie emozioni, una canzone che è diventato un tema. Nella tifoseria, si è acceso il dibattito e tutto lascia credere che testo e musica di Nino D’Angelo possano diventare, con qualche anno di ritardo, l’inno ufficiale del club.
Una canzone nata quasi per caso, inaspettata, come il primo scudetto. Era la stagione 1986/1987, Maradona si era appena laureato campione del mondo con l’Argentina e puntava lo scudetto. In città ci speravano, ma nessuno osava sognarlo. E quando per la prima volta il Napoli si arrampicava in cima al calcio italiano, una casa cinematografica chiese a Nino D’Angelo, già volto notissimo in riva al Golfo, una pellicola ad hoc per celebrare lo scudetto. È il diretto interessato a spiegare come sia nato l’inno: “Questa canzone nasce perché la Titanus decise di fare un film e mi chiese un inno. Io allora andavo in Curva B e pensai che questo ritornello e quelle parole avrebbero potuto rappresentare Napoli e la sua tifoseria”.
Scelta azzeccata. Anche se non è stata mai ufficializzata, “Napoli” in fondo è stata la colonna sonora di tutti e tre gli scudetti della squadra partenopea. Un inno che emoziona, come il video postato su Instagram dallo stesso Nino D’Angelo che piange e non trattiene le lacrime abbracciando il nipotino dopo la vittoria del titolo. “Il video con mio nipote? Mi è passata sotto gli occhi tutta la mia vita. Io andavo allo stadio in Curva B. Mi accompagnava mio nonno e non vincevamo mai. E lui doveva sempre trovare le parole giuste per spiegarmi cosa fosse successo. Anche mio nipote mi chiede spesso cosa sia il Napoli ma io non glielo so spiegare. Essere del Napoli è un sentimento. Siamo del Napoli e basta”.
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