La Roma ha ottenuto una vittoria importante in ottica Champions contro il Verona, nonostante la classifica continui a essere corta e le squadre in lotta per un obiettivo così importante siano diverse. L’ambiente in casa giallorossa non sembra essere però dei migliori ormai da qualche tempo, scosso già diverse settimane fa dal “caso Karsdorp“, criticato pesantemente da Josè Mourinho per il suo atteggiamento al punto tale da essere messo praticamente fuori rosa, ma con il rischio concreto che il giocatore possa citare in giudizio il club per mobbing.
Nemmeno il successo contro i gialloblù, però, è servito a placare gli animi ed è per questo che uno come il portoghese si è sfogato ai microfoni nel post gara. Del resto, il tecnico non è certamente uno che si fa andare bene atteggiamento a lui poco graditi.
Le dichiarazioni di Josè Mourinho scuotono l’ambiente Roma
Fare stare in silenzio Josè Mourinho quando c’è qualcosa che non va come vorrebbe è praticamente impossibile, chi lo conosce lo sa bene. Anzi, spesso non esita a fare dichiarazioni che dall’esterno potrebbero sembrare controproducenti, ma che per lui possono servire a scuotere l’ambiente. Poco importa se questo in passato lo ha portato a mettersi contro parte della società di appartenenza o alcuni calciatori. Ed è quello che ha fatto anche ieri sera, subito dopo la fine di Verona-Roma.
Il tecnico ha fatto sapere senza mezzi termini di non essere soddisfatto di quello che sta accadendo attorno a lui, anche se almeno per ora ha preferito non parlare in maniera diretta di quello che non va. In un primo momento, però, lo “Special One” si è concentrato sull’importanza della vittoria ottenuta sul campo: “Lo spirito di gruppo e di sacrificio è stato fantastico – ha commentato il tecnico giallorosso ai microfoni di DAZN –. Abbiamo giocato molto bene contro una squadra come il Verona che non ti fa costruire azioni. Una vittoria meritata dai ragazzi per lo sforzo fatto anche dopo la fatica in Austria, e anche per chi ha giocato meno”.
A quel punto ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Ok i soldout, ma ci sono ambienti e ambienti. Se la squadra ci spinge è una cosa, se invece è come stasera che la gente fischia al primo passaggio sbagliato, non ci aiuta. Non abbiamo né Cafu né Maicon, ma la gente non capisce come stiamo lavorando bene. Bove è più tifoso degli ultras, fa bene e cresce. Doveva andare in prestito in Serie C, oggi è titolare nella Roma. Certo la stampa non aiuta perché sono tutti fenomeni tranne la Roma, che vince solo per fortuna o palle inattive. A me non servono complimenti, alla squadra e ai ragazzi sì. Devo proteggere i miei ragazzi che meritano di più”.
Non è ancora tempo per i bilanci, ma un eventuale suo addio non sarebbe da escludere: “Parliamo a fine stagione di quanto fatto. Non faccio interviste, parlo solo quando obbligato” – ha concluso.