Melissa Satta a ‘Le Iene’: “Vittima di insinuazioni e insulti per la mia relazione”

La relazione tra Melissa Satta e Matteo Berrettini è ormai ufficiale, nessuno dei due si nasconde più. Lei, non appena è libera da impegni di lavoro, fa il possibile per seguirlo e fare il tifo per lui (a Montecarlo con lei c’era anche suo figlio Maddox, nato dal matrimonio con Kevin Prince Boateng). Già prima la showgirlo lo aveva raggiunto a Miami, per poi restare con lui per qualche giorno di vacanza non appena aveva concluso il suo impegno nel torneo (ed è lì che è arrivato il loro primo selfie di coppia).

Questo rapporto, però, non sembra essere gradito da tutti, al punto tale che c’è chi l’ha accusata di condizionare in negativo il rendimento in campo di lui. Il tennista, infatti, non sta infatti vivendo un periodo particolarmente brillante sul piano sportivo, ma c’è chi pensa che questo sia legato al fatto che lui non sia pienamente concentrato. L’ex velina, però, non ci sta e respinge al mittente le accuse.

Melissa Satta: il suo monologo a ‘Le Iene”

Da tempo sono vittima di insinuazioni e insulti per la mia relazione. All’inizio erano solo commenti sui social e a quelli, purtroppo, ti ci abitui pure, ma quando il mio fidanzato è stato costretto a ritirarsi per infortunio da un torneo ho capito che il problema era ben più grosso”.

 

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“Un importante quotidiano ha titolato: “Melissa Satta porta sfortuna”. Un titolo che non solo è inaccettabile, ma che è indice del sessismo profondo che la nostra società ha interiorizzato. “Cherchez la femme” scriveva Dumas più di 160 anni fa, e questa espressione purtroppo descrive ancora molto bene la tentazione irresistibile, quando qualcosa nella vita di un uomo va storta, a dare la colpa alla sua donna, alla strega capace di prosciugargli talento e buona sorte.
Avete mai letto il contrario? Avete mai letto sui giornali un titolo in cui un uomo di successo è accusato di portare sfortuna alla sua compagna?”

A quel punto è lei a rispondere a questa domanda per lei così fondamentale: “Ve lo dico io: no, perché quel titolo nessuno lo ha mai scritto. Questa voglia d’incolpare, di distruggere l’altro, è la stessa a cui ogni giorno sono esposte tante giovani sui social e che, da madre, non voglio che mio figlio debba mai conoscere. La prossima volta che vi verrà voglia di scrivere un commento di odio provate a fermarvi e a riflettere sui motivi per cui provate quell’odio. Potreste iniziare a scoprire molto su voi e, forse, a diventare persone migliori”.

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