Marco Tardelli, uno degl eroi del Mondiale del 1982, compie 70 anni, oggi la sua vita è cambiata, pur amando ancora il calcio.
I più giovani non hanno certamente avuto modo di vivere in prima persona il successo dell’Italia nel Mondiale 1982, ma i protagonisti di quella vittoria sono certamente entrati nella storia. Ancora adesso è possibile vedere immagini che ricordano quei momenti, molti di questi sono ancora oggi amatissmi, come Marco Tardelli, che festeggia ora il suo 70esimo compleanno.
La passione per ll calcio in lui è ancora fortissima, non a caso spesso lo vediamo in Tv in veste di opinionista, anche se la sua vita di tutti i giorni è totalmente diversa a quello di un tempo. A raccontarlo è lui stesso, supportato anche dalla sua compagna, Myrta Merlino, a cui è legato da anni.
Non solo calcio nella vita di Marco Tardelli
Un ex calciatore raramente dimentica quello che è stato il suo mondo, Marco Tardelli non fa eccezione, anche se oggi in lui è forte in lui è sempre più forte la passione per la terra.
“”Un pezzo di terra, un orto, una fonte d’acqua” – ha spiegato al ‘Corriere della Sera’ -. Erano i versi preferiti di Bearzot. Quando li recitava, io mi commuovevo. A Pantelleria ci starei sei mesi l’anno, è il rifugio perfetto per me e per Myrta. Ho piantato gli ulivi, due hanno il nome dei miei genitori. Il prossimo, lo chiamo Enzo. I miei genitori mi volevano femmina. Avevo già tre fratelli, una sorellina era morta da piccola. E noi maschi, per la disperazione di mia madre, giocavamo tutti”.
L’ex calciatore è la dimostrazione di come sia possibile innamorarsi anche quando non si è più giovanissimi, a quel punto subentra la consapevolezza di come la persona che si ha al fianco sia in grado di completarci. La sua storia con Myrta Merlino non è semplice, soprattutto perché entrambi hanno figli nati da precedenti relazioni, ma non riescono a fare a meno l’uno dell’altra: “Myrta non è una tipa semplice – ha aggiunto -. È tosta. Ci siamo presi una bella responsabilità. Un amore tardivo. Ci ha travolto come due diciottenni, ci ha sorpresi col batticuore e le passeggiate mano nella mano. Tutti ricordano sempre il primo amore: è l’ultimo, quello che ti cambia la vita”.
Ora che è arrivato un traguardo così importante impossibile non ricordare il rapporto speciale che aveva con Giampiero Boniperti ai tempi della Juventus: “Un papà col quale litigavo, sapeva essere duro e generoso. Come arrivai alla Juve, mi levò braccialetti e collanine, m’obbligò a tagliarmi i capelli. Poi un giorno, mentre firmavo autografi, gli chiesi la penna in prestito. Mi passò la Cartier d’oro e mi disse: tienila, te la regalo. Era uno che non ti faceva mai sentire solo. Come Agnelli, del resto. Una volta m’ero fatto male e lui mi chiamò: le mando il mio massaggiatore, vedrà che bravo… Venne questo massaggiatore. E mi stirai di nuovo. Allora mi ritelefonò: come va? E io: mah, quasi quasi me la taglio, questa gamba… “A me lo dice, Tardelli?”. M’ero dimenticato che era zoppo” – ha concluso.