Zverev è stato condannato dal tribunale del distretto berlinese di Tiergarten: ecco di cosa è accusato e cosa succederà adesso
Ci è voluto più del previsto per risalire la china, dopo il lungo periodo di stop dovuto all’infortunio che aveva rimediato al Roland Garros 2022, ma ora si può dire che Alexander Zverev sia tornato agli antichi splendori. Ma proprio quando tutto sembrava finalmente andare per il verso giusto, ecco arrivare una notizia che potrebbe rimettere tutto in discussione.
Il tennista tedesco, come si ricorderà, era indagato per presunti maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna, Brenda Patea, dalla quale Sascha ha avuto una figlia nel marzo del 2021. I fatti a lui contestati risalirebbero a maggio 2020, quando, secondo l’accusa, il campione avrebbe aggredito la donna al culmine di una lite. Le indagini si sono ora concluse e il tribunale del distretto berlinese di Tiergarten ha disposto per lui una sanzione piuttosto severa. L’atleta, per effetto della condanna, dovrà pagare una multa di 450mila euro per lesioni personali, provvedimento che fa il paio con l’ordinanza penale già disposta nei sui confronti.
Il numero 9 del ranking Atp, però, non ci sta. Zverev ha fatto sapere di aver già presentato ricorso contro l’ordinanza, sebbene sia inevitabile, a questo punto, che si arrivi al processo. In tal caso, la sua ex compagna, come annunciato, si costituirà parte civile. Sascha è nei guai, insomma, tanto più che non era la prima volta che gli venivano rivolte delle accuse di questo tipo.
Zverev di nuovo nei guai: il tribunale ha deciso
Il polverone sollevato da Brenda Patea aveva fatto seguito, come ricorderanno i bene informati, alle accuse di violenza domestica che aveva mosso nei confronti del tennista un’altra sua ex fidanzata, vale a dire Olga Sharypova.
Accuse che non erano state formalizzate e delle quali, di conseguenza, Zverev non aveva dovuto rispondere in tribunale. Le dichiarazioni della donna avevano comunque fatto scalpore e avevano avuto, di conseguenza, un grande risalto mediatico. L’ex numero 3 della classifica mondiale, tuttavia, aveva sempre smentito categoricamente quanto raccontato dalla Sharypova: “Nego assolutamente e in modo categorico – aveva detto alla stampa – di aver maltrattato Olga. Inoltre, do il mio pieno appoggio alla creazione di una politica sulle violenze domestiche da parte dell’Atp. Non affronterò ulteriormente questo argomento“.
Non era bastato. Tant’è che era stata proprio l’Atp, in quel caso, ad avviare un’indagine nei confronti del tennista tedesco. Lo scorso gennaio, era arrivato il verdetto: le prove non erano sufficienti a corroborare le accuse di violenza. Ma qualcosa ci dice che, nonostante tutto, la “partita” non sia ancora chiusa.