L’Italia vince ma fatica. La nazionale azzurra fa poco più del suo e vince a Malta con uno striminzito 2-0 che lascia in eredità poco oltre alla vittoria. Il commissario tecnico Roberto Mancini è apparso particolarmente nervoso durante la sfida e al triplice fischio finale salva solo il risultato. Beppe Bergomi, Campione del mondo 1982, analizza pregi e difetti della squadra azzurra al termine delle prime due giornate di qualificazione a Euro 2024.
L’opinionista di Sky Sport sottolinea l’assenza di concentrazione nell’arco di tutti i 90’ di gioco e l’insoddisfazione del commissario tecnico: “Di solito Mancini non risponde mai così, difficilmente è critico. La partita è stata sbloccata subito, si poteva fare anche il terzo gol, ma la manovra non è stata fluida. Capisco che c’erano ragazzi che non avevano mai giocato insieme, ma nel secondo tempo la squadra ha staccato la spina e se lo fai non riesci più a rimetterla”.
Perlomeno si è confermato Retegui. Servivano i gol e quelli sono arrivati. Bergomi sottolinea la prova dell’italo argentino ma non lo promuove. Piuttosto lo rimanda: “In fase realizzativa, bene. Ha fatto un bel gol di testa, si è smarcato. Se però dovessi valutare il giocatore nel suo complesso, il giudizio resta sospeso. Scamacca si muove in maniera diversa, migliore sia sull’andare incontro, sulla giocata e sulla qualità. Su Retegui però c’è da dire che i grandi giocatori però si vedono anche quando all’esordio hanno fatto gol”.
L’Italia non è piaciuta ma secondo Bergomi non è una nazionale da buttare: “Il potenziale resta importante“. La sensazione è che ci sia una retorica legata al turnover: “Il calcio è cambiato ma quando giocavo in nazionale non pensavo mai alla domenica successiva. Mi sarei concentrato a segnare qualche gol in più perché contro Malta c’era la possibilità di farlo. Questa nazionale è forte. Non ci si può dimenticare di chi è fuori, come Chiesa e anche a centrocampo vi sono elementi con caratteristiche importanti e differenti“.
La serata ha regalato anche segnali. Come quelli lanciati da Sandro Tonali che però ancora non è importante in azzurro come nel Milan. Bergomi lo aspetta: “Può crescere, ha dei valori importanti ma in azzurro deve acquisire la stessa personalità che ha nel suo club. Qui la concorrenza è molto elevata, ma se non è un titolare, poco ci manca. Molto dipende dalle scelte di Mancini ma il ragazzo ha temperamento e piedi buoni. Mi aspettavo qualche inserimento in più, ma la partita l’ha comunque tirata fuori”.
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