La piattaforma di sport in streaming DAZN ha annunciato nella giornata di oggi il lancio ufficiale del suo servizio pay-per-view in Italia. Dopo l’implementazione all’inizio dello scorso anno in USA, Canada, Regno Unito e Irlanda, la novità sbarca così nel nostro Paese e in altri mercati, come ad esempio Germania e Giappone.
Nella nota con cui ha ufficializzato la novità, DAZN ha spiegato che il servizio pay-per-view, «che per il momento è attivo sugli sport da combattimento ed eventi di richiamo, entra ora nella prima fase di lancio sul mercato italiano dopo un primo test effettuato ad agosto, e consentirà a tutti i tifosi l’accesso ad eventi sportivi selezionati».
Al momento il servizio è disponibile solamente per chi sottoscrive un abbonamento a DAZN – Start, Standard o Plus –, ma secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, l’obiettivo a tendere è poter vendere gli eventi in modalità stand alone (senza necessità di avere un abbonamento per potere acquistare i contenuti singolarmente). Ipotesi verosimile, perché l’intenzione di DAZN per il prossimo futuro è quella di lanciare una versione “freemium” dell’app, che arriverà anche in Italia.
Una modalità di fruizione senza abbonamento per alcuni contenuti, con l’opportunità di acquistare poi i singoli eventi proprio in pay-per-view. Come spiegato nel comunicato, la partenza del nuovo servizio riguarderà la boxe, ma DAZN sta studiando la possibilità di aprire questa modalità di fruizione anche ad altri sport, tra i quali il calcio.
La boxe lavora molto in questa direzione e distribuisce gli eventi sui territori utilizzando spesso modalità pay-per-view. Si capirà invece più avanti quali ulteriori eventi di richiamo selezionati potranno essere venduti in questo modo e sarà ovviamente necessario studiare una politica di prezzo adeguata per fare coesistere abbonamenti e pay-per-view.
Tornando all’ipotesi calcio, guardando al bando per i diritti tv della Serie A 2024-2029 – che vede DAZN in corsa insieme a Mediaset e a Sky – questa modalità di commercializzazione è espressamente prevista. Questo recita la definizione di “a pagamento” nel documento: «La modalità di trasmissione dei Diritti Audiovisivi attraverso un sistema ad accesso condizionato e a fronte del pagamento di un corrispettivo per la visione da parte dell’Utente, anche a richiesta individuale (quali, esemplificativamente, sistemi pay tv, pay-per-view e video-on-demand o loro eventuali future evoluzioni)».
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