Alessandra De Stefano e le dimissioni da Rai Sport: “Il caso Varriale ha pesato”

Lasciare un incarico importante può non essere semplice, ma anzi prima di prendere una decisione definitiva si può finire per ripensarci più volte nel timore di non fare la scelta giusta. Se non ci si sente però più a proprio agio, però, quella decisione può essere inevitabile, come è accaduto ad Alessandra De Stefano, che poche settimane fa si è dimessa da diretrice di Rai Sport.

La giornalista, che è stata per anni la voce del ciclismo in Rai, continuerà a essere legata alla Tv di Stato, per cui diventerà corrispondente da Parigi (in sostituzione di Giovanna Botteri), ma a distanza di qualche tempo ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa. E ha voluto spiegare meglio le sue motivazioni.

Alessandra De Stefano e l’addio a Rai Sport: ora parla lei

È stata Alessandra De Stefano a guidare “Il circolo dei Mondiali”, la trasmissione con cui la Rai ha raccontato i Mondiali in Qatar, evento a cui la Tv di Stato teneva particolarmente nonostantel’assenza dell’Italia. L’idea era quella di proporre una cosa simile a “Il circolo degli anelli”, format con cui l’emittente ha seguito le Olimpiadi. Una scelta che però non è piaciuta a tutti e che ha provocato tante polemiche, soprattutto perché il format era ritenuto “lento” per parlare dello sport più amato nel nostro Paese.

A distanza di tempo lei difende la sua scelta: “Volevo raccontare cosa c’è dietro lo sport ma nel calcio è improponibile – ha detto a ‘Repubblica’ -. Con l’Italia assente ai Mondali ancora più difficile, ma abbiamo fatto buoni ascolti anche senza materia prima. Ringrazio comunque la Rai per la scelta di tenere i diritti. Detto questo abbiamo un problema di formazione, ho provato a fidelizzare i telecronisti su vari sport, ma gli accessi agli atleti sono difficili, e se non li conosci, se non hai passato del tempo con loro in maniera informale, non potrai mai dire quella cosa in più. Un conto è acquisire informazioni, un altro è averle vissute. Mancano anche i maestri, Paolo Frajese di un mio servizio disse: buono perché ho tolto l’audio e dalle immagini ho capito lo stesso di cosa si trattasse. Dove trovi più uno che perda tempo con te?”.

La volontà di provare a innovare non le è mai mancata, ma anche questo non tutti lo hanno apprezzato: “Quando per la Nazionale ho proposto lo studio virtuale, già usato nel ciclismo, con la realtà aumentata, la federazione ha fatto opposizione. Ho insistito e si sono convinti, non sarà il metaverso, ma è un’innovazione. Ogni volta una battaglia: tutte le sigle sindacali tra Roma e Milano mi hanno dichiarato guerra perché il virtuale taglia l’occupazione. E un politico ha protestato perché la sua presenza in tribuna alla partita non era stata citata in telecronaca“.

Le motivazioni dietro la scelta

De Stefano, però. non ama uniformarsi agli altri ed è per questo che non gradiva l’idea di continuare a sedere su una poltrona importante, ma di risultare scomoda: “Credo di essere la prima. Un motivo su tutti: la difficoltà ad accettare che qualcosa non si possa cambiare. In Rai se provi a fare una scelta diversa diventi subito un nemico. A me tentare piace, credo che ogni tanto non sia male percorrere un’altra strada – ha detto ancora -. Può essere sbagliato o giusta, ma è un tentativo. Il problema è che ci sono colleghi che ancora ti dicono: ho fatto uno share. No, non l’hai fatto tu l’ascolto, ma l’evento a cui hai partecipato. E se provi a cambiare un volto c’è chi si sente esiliato, tutti si avvertono fondamentali, la parola ricambio non esiste”.

Ma c’è un caso che ha coinvolto la Rai recentemente e che si è rivelato un fattore decisivo nella sua scelta di rassegnare le dimensioni. Ora lei non ha alcun timore di ammatterlo: “’imbarazzo di dover reintegrare Enrico Varriale? Anche quello ha contato. Da donna non me la sentivo. Preciso: c’è un processo in corso per stalking e lesioni personali, una presunzione di innocenza per le accuse e una signora che è finita in ospedale. Varriale è stato sospeso, ma non dallo stipendio e dai benefit. Lui voleva tornare a condurre e si è rivolto a un giudice del lavoro, è una questione delicata, io per la mia posizione avrei dovuto rispondere del danno erariale. Sarei diventata il direttore donna che lo rimetteva in video, in attesa della sentenza del Tribunale”. Il giornalista, infatti, è indagato per stalking e lesioni nei confronti della ex compagna.

 

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