I primi 40 anni di Eleonora Pedron sono stati festeggiati, come conferma la ex Miss Italia 2002, con un “festone”: un’età, gli “anta” in cui si inizia anche a tracciare qualche bilancio. E la modella ammette che nella sua vita, sebbene adesso sia felice, resta una cicatrice: la separazione da Max Biaggi.
Un addio traumatico
La Pedron non utilizza mezzi termini: la separazione dal motociclista è stata traumatica, sia per i ragazzi che per la coppia, scoppiata dopo undici anni e due figli. Entrambi si sono rifatti una vita. Eleonora, prossima alla laurea in Psicologia, la userà parecchio per trovare la chiave giusta nel dialogo per la gestione di Ines Angelica e Leon Alexandre. La Pedron ha spiegato che con Max vi sono diversi elementi su cui confrontarsi. Fortunatamente, quando si parla dei figli, si mette al primo piano il loro benessere e i due trovano spesso un accordo: “Credo che sia tutto in automatico: se parliamo di persone che mettono gli interessi dei figli al primo posto, non c’è un meccanismo da studiare. Così come è da mettere in conto anche la possibilità di un disaccordo. Ritengo che le emozioni debbano essere manifestate, anche la rabbia: quando si discute è per qualcosa che abbiamo dentro e dobbiamo tirare fuori. Capita anche di utilizzare dei modi sbagliati, ma se non si esagera è normale. Purché ci si fermi, si rifletta e si trovi un punto di confronto. I genitori sono tutti sulla stessa barca. E la separazione è un trauma da curare ritrovando la serenità nei rapporti”.
Una nuova vita
A proposito di rapporti: dal 2019 la Pedron è tornata ad avere una vita di coppia, legandosi all’attore Fabio Troiano che è una presenza importantissima nella sua vita. Una relazione nata quasi per caso, ma che si è evoluta nel tempo in una storia carica di significato e affetti. Una presenza che fa piacere anche ai due ragazzi che nel frattempo iniziano ad avere le idee chiare sul loro futuro. “Ines dice: ‘Voglio fare quello che ha fatto la mia mamma. Ed è ancora più bello poi che Leon non dica: ‘Voglio fare quello che ha fatto mio padre”. Il piccolo Biaggi ama i motori, ma preferisce la palla a spicchi e il parquet alle corse in pista. Biaggi non ci è rimasto male, anzi: neanche lui voleva un figlio pilota, è a conoscenza dei rischi del mestiere. “In questo ci siamo trovati perfettamente d’accordo e non è raro che capiti”.