L’Inter resiste in casa del Porto, tesaurizza l’1-0 maturato a San Siro, esce indenne con l’aiuto di Onana, pali e traverse dalla insidiosa trasferta lusitana e, seppur con tantissima sofferenza, centra i quarti di finale di Champions League. Un traguardo raggiunto dopo 12 anni. Era il 2010 e allora l’Inter arrivò sino in fondo. Simone Inzaghi ha ancora tempo. Intanto si gode la serata e la associa alla vittoria in Supercoppa e in Coppa Italia. Un evidente moto di orgoglio dopo le critiche piovutegli addosso nelle ultime settimane. Fabio Capello, però, è d’accordo solo in parte con l’allenatore. E non ha mancato di rimarcarlo, con un intervento a metà fra la polemica e la paternale.
Bastone e carota per l’Inter
L’ex allenatore ha elogiato la prestazione della squadra nerazzurra, sottolineando come a certi livelli conti anche e soprattutto l’aspetto mentale. “Rientrando nello spogliatoio farei i complimenti a tutti ma dentro di me mi direi che stavolta ho fatto tutto nel modo giusto e che siamo stati fortunati. Si è visto una squadra di personalità, bene così. Anche perché giocare queste partite senza questa dote non ti permette di passare il turno. Credo sia stato molto bello vedere la squadra aiutarsi, anche chi è subentrato ha dato il suo contributo. La qualità si è vista, poi fisicamente il Porto è cresciuto e l’Inter ce l’ha fatta complice le grandi parate di Onana, un po’ di fortuna e la voglia di non cadere”.
La lezione a Inzaghi: “Dovrebbe essere più modesto”
Arriva poi il momento delle dichiarazioni da parte del tecnico dell’Inter. Simone Inzaghi sottolinea l’importanza del lavoro svolto. E non risponde alla critiche. Piuttosto si sofferma sulla prova della squadra e sulla risposta che l’Inter ha dato in campo. Ha poi sottolineato di essersi migliorato in Europa rispetto alla scorsa stagione quando i nerazzurri si sono fermati agli ottavi di finale. Infine ha rivendicato le vittorie in Coppa Italia e in Supercoppa Italiana. Quanto basta per “irritare” Capello. “Devo fare un appunto a Simone Inzaghi. Nella comunicazione che fa si esalta troppo. Snocciola numeri e trofei, ma sappia che la gente dimentica presto e guarda solo al presente. Lui ogni volta fa l’elenco di quello che ha vinto e no, non va bene. Non mi piace. Deve esserci modestia. È una dote importante. Tutti sanno cosa ha vinto e quali trofei. Simone sulla comunicazione dovrebbe migliorare parecchio”. Un consiglio o un rimprovero? Lo scopriremo presto…